[01] New Literacies nell'Educazione Contemporanea
Scopriamo come le New Literacies stanno trasformando la didattica e la formazione nell'era digitale. Un'introduzione interdisciplinare alle competenze essenziali per insegnanti e professionisti, dal digitale alla sostenibilità.
Chapter 1
Società in trasformazione e alfabetizzazione digitale
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Ciao a tutti e benvenuti a Didattica delle New Literacies, il podcast dove esploriamo come la didattica si sta trasformando nell’era digitale. Io sono Sandra Catellani, e con me c’è Valentino Curreri. Oggi parliamo di un tema che, insomma, ci riguarda tutti: le New Literacies nell’educazione contemporanea. E partiamo proprio dal libro che dà il titolo al nostro podcast, "Didattica delle New Literacies", curato da Pier Cesare Rivoltella e Chiara Panciroli, pubblicato da Mondadori Università nel 2025. Valentino, che ne pensi di questa rivoluzione?
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Ciao Sandra, ciao a tutti! Guarda, io credo che siamo davvero in un’epoca di trasformazioni profonde, come dicono anche Rivoltella e Panciroli nell’introduzione del volume. La mediatizzazione, l’Intelligenza Artificiale, l’emergenza climatica... sono tutti fattori che stanno cambiando il modo in cui viviamo, lavoriamo e impariamo. E, se posso aggiungere, questa complessità richiede nuove chiavi di lettura, nuove competenze. Non basta più saper leggere e scrivere, no?
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Esatto! E infatti il concetto di New Literacies va proprio oltre la lettura e la scrittura tradizionale. Parliamo di competenze che includono la gestione dei dati, l’uso consapevole dell’AI, la comprensione delle diversità e la sostenibilità ambientale. È un cambio di paradigma, come dicono gli autori. Sai, mi viene in mente una cosa che mi ha raccontato un collega, Marco. Recentemente, in ufficio, c’è stato un malinteso enorme perché qualcuno ha interpretato male dei dati digitali. Una semplice tabella Excel, eh! Ma la mancanza di competenze digitali ha creato confusione, fraintendimenti, e alla fine si è perso un sacco di tempo per chiarire tutto. È la prova che queste nuove competenze non sono solo “tecniche”, ma fondamentali per lavorare e comunicare oggi.
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Sì, e secondo me è proprio qui che il libro di Rivoltella e Panciroli offre un contributo importante: da un lato ci dà gli strumenti concettuali per capire cosa sono queste New Literacies, dall’altro ci suggerisce anche come applicarle nella didattica, sia a scuola che fuori. Ecco, forse sto divagando, ma mi sembra che la vera sfida sia proprio questa: imparare a navigare in un mondo multidimensionale, dove le informazioni sono ovunque e bisogna saperle interpretare, selezionare, usare. Non so se sono stato chiaro…
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No no, sei stato chiarissimo! E mi piace che tu abbia usato la parola “navigare”, perché oggi alfabetizzazione significa proprio questo: orientarsi tra dati, media, tecnologie, e anche tra culture diverse. Ecco, magari possiamo entrare un po’ più nel dettaglio delle diverse forme di New Literacies?
Chapter 2
Le diverse forme di New Literacies
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Volentieri! Allora, il libro dedica una parte importante proprio all’analisi delle diverse forme di New Literacies. Si parte dalla Digital Literacy, che Elvis Mazzoni approfondisce, parlando delle competenze necessarie per usare le tecnologie digitali e dei framework come DigComp. Poi c’è l’Information Literacy, trattata da Chiara Panciroli e Pier Cesare Rivoltella, che riguarda la capacità di cercare, certificare, archiviare e condividere informazioni in un ambiente sempre più complesso. E non finisce qui: abbiamo la Computational and Data Literacy, di Ricci, Marzano e Battistini, che mette al centro il coding, i dati e la cultura delle piattaforme. Sandra, vuoi aggiungere qualcosa sulle altre?
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Sì, certo! C’è anche la AI Literacy, che Chiara Panciroli affronta sottolineando l’importanza della trasparenza e della cooperazione uomo-macchina. Poi Davide Zoletto introduce le Diversity Literacies, che riflettono su genere, intercultura ed equity. Marta Rocchi si occupa di Environmental Literacy, collegando sostenibilità, ambiente e media. E infine, Roy Menarini ed Elisa Farinacci esplorano la Film & Screen Literacy e l’Audiovisual Literacy, cioè la capacità di leggere e interpretare i linguaggi audiovisivi, dal cinema alle serie TV fino all’AI. Insomma, un panorama davvero ricco!
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Assolutamente. E quello che mi colpisce è che tutte queste competenze sono trasversali, cioè servono in tantissimi contesti diversi. Mi viene in mente una storia che mi ha raccontato Elena, una collega universitaria. Stava lavorando a un progetto di ricerca e, per una banale mancanza di Information Literacy, il gruppo ha usato fonti poco affidabili. Il risultato? Il progetto ha perso credibilità e hanno dovuto rifare tutto da capo. È un esempio banale, forse, ma rende l’idea di quanto sia importante saper valutare le informazioni oggi.
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No, non è banale per niente! Anzi, succede molto più spesso di quanto pensiamo. E poi, come dicono anche gli autori del volume, queste competenze non sono solo per chi lavora nella scuola o nell’università, ma per tutti i professionisti che si trovano a operare in organizzazioni complesse. Ecco, forse possiamo parlare di come queste New Literacies si applicano concretamente nella didattica?
Chapter 3
Applicazioni e sfide nelle pratiche didattiche
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Sì, perché la seconda parte del libro è proprio dedicata a questo: come integrare le New Literacies nella progettazione didattica e nell’uso delle tecnologie avanzate. Ci sono contributi di tanti autori, come Anita Macauda, Maria Cristina Garbui, Roy Menarini, Elisa Farinacci, Ylenia Battistini, che parlano di lesson plan, coding, making, audiovisivi… E poi si affrontano anche le sfide della valutazione delle competenze e della documentazione pedagogica nella società dei dati, con i capitoli di Soriani e Russo.
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Sì, e quello che emerge è che non basta più insegnare “contenuti”, ma bisogna aiutare gli studenti a sviluppare competenze multidimensionali, cioè saper usare le tecnologie, ma anche saperle interpretare, valutarle criticamente, collaborare, comunicare… Ecco, mi viene in mente il caso che ha raccontato Valentina, una formatrice che ha seguito una scuola americana durante la pandemia. Grazie a un percorso di Digital Literacy, sono riusciti a superare le difficoltà della didattica a distanza: gli studenti hanno imparato a usare gli strumenti digitali, ma anche a gestire le informazioni, a lavorare insieme, a non perdersi tra mille piattaforme. Non è stato facile, ma ha fatto la differenza.
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Sì, e secondo me questa è la vera sfida per chi fa didattica oggi: non solo integrare le tecnologie, ma anche valutare e sviluppare queste competenze in modo consapevole. E, come sottolineano gli autori, serve un approccio multidisciplinare, perché nessuno può farcela da solo. Forse sto esagerando, ma mi sembra che sia proprio questo il senso del libro: offrire una guida per affrontare la complessità, senza scorciatoie.
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No, non esageri affatto! E direi che con questo possiamo chiudere la puntata di oggi. Abbiamo solo scalfito la superficie, ma torneremo presto con altri episodi per approfondire ogni forma di New Literacy e vedere come si possono applicare nella pratica. Valentino, grazie per la chiacchierata!
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Grazie a te Sandra, e grazie a chi ci ha ascoltato. Alla prossima!
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Ciao a tutti, e continuate a seguirci su Didattica delle New Literacies!
